Molte sono le zone della città di Barcellona che hanno un qualche legame con il Club e in questa nuova sezione vogliamo cercare di ripercorrerle tutte facendo una attenzione particolare al quartiere di Les Corts, a Plaça Sant Jaume I°, alla fontana di Canaletes e (ovviamente) al Camp Nou.

La "botiga-museo" della Sagrada Famiglia

L'entrata della botiga con. sullo sfondo, la Sagrada Famiglia

La chiesa della Sagrada Familia di Barcellona è uno dei luoghi simbolo della capitale catalana, tappa fissa per milioni di turisti ogni anno. Non è certo un caso dunque se proprio davanti ad una delle torri di questo meraviglioso monumento, sorge una botiga del Barça (carrer de Mallorca 406).

Quello che sul nostro sito vogliamo pubblicizzare non è uno dei tanti negozi del Barça presenti a Barcellona (e non solo), quanto il fatto che all'ingresso del negozio c'è una mostra temporanea che cambia periodicamente e che, malgrado le sue dimensioni limitate, non ha nulla da invidiare al museo ospitato nella pancia del Camp Nou.

La visita comincia nel piccolo patio esterno con l'esibizione di tre maglia storiche del Barça: prima in assoluto è la replica arancione della maglia indossata dai giocatori a Wembley il 20 maggio del 1992; la seconda è quella indossata da Kubala tra il 1950 ed il 1962 mentre la terza è quella usata da Johan Cruyff nel 1974, anno passato alla storia blaugrana per un successo in campionato che mancava da troppi anni.

 

Varcata la soglia e salite le scale si accede alla sezione museale vera e propria, sezione che in questo periodo è costituita da tutti i manifesti (originali) che nel corso della storia pià che centenaria del Club, hanno accompagnato tutti gli eventi più significativi del F.C. Barcelona.

Non possono mancare, ovviamente, i manifesti più famosi, quelli che sono stati riprodotti in migliaia di copie per essere venduti in tutto il mondo: ecco dunque i manifesti originali dei "compleanni" del Barça realizzati da grandi artisti in occasione del 25°, 50°, 75° e 100° anniversario.

Chiesa di Santa Tecla

La Chiesa di Santa Tecla

Inaugurata nel 1966 dopo poco più di un anno di lavori, la chiesa di Santa Tecla sorge al numero 107 della avinguda de Madrid ed è nata grazie al progetto dell'architetto Josep Soteras i Mauri, già coinvolto nel processo di costruzione del Camp Nou. Questa chiesa ha avuto la sua parte nella storia del Barça perchè è qui che nel 2002 è stata celebrata la cerimonia funebre di Ladislao Kubala, vero e proprio mito blaugrana. L'ex attaccante, da tempo malato di Alzheimer e morto a 74 anni, sarebbe stato contento di vedere la partecipazione popolare che ha accompagnato la sua salma nell'ultimo viaggio: centinaia di persone hanno infatti seguito la funzione dall'esterno di Santa Tecla (a sua volta gremita) accogliendo la bara del campione con un lungo e commosso applauso. Le spoglie di Laszi erano arrivate a Santa Tecla dopo essere state visitate da più di 15.000 persone nella camera ardente preparata dal Club al Camp Nou. Dopo la cerimonia Laszi è stato inumato al Cimitero di Les Corts (posto 625 6° dipartimento) dove riposa insieme ad altre leggende del Club.

Passatge Mendez Vigo

Alla fine della Guerra Civile Spagnola il Barça era stato assegnato alla gestione di una speciale commissione guidata da Soler Julià, poi sostituito da un presidente non già eletto democraticamente ma scelto dal Comitato Olimpico spagnolo per guidare il Barça "sulla buona strada". Il nuovo presidente era Enrique Pineiro de Queralt, non era socio del Barcellona e nemmeno seguiva il calcio: dunque la decisione era, ovviamente, più politica che sportiva. Nel 1941, in concomitanza con la spagnolizzazione del nome del Club, la nuova dirigenza decise di spostare gli uffici del Club nel carrer Mendez Vigo, tra le vie Aragò, Consell de Cent, Roger de Llurìa e Pau Claris. In questa tranquilla via dell'Eixample il Barça ebbe così i suoi uffici e le sue biglietterie fino al 1960. Per raggiungere il passatge Mendez Vigo basta imboccare il carrer Roger Lluria a partire dalla piazza Urquinaona (nelle immediate vicinanze di Plaça de Catalunya). Arrivati all'incrocio con il carrer d'Aragò si svolta a sinistra e alla prima via di nuovo a sinistra.

Il porto autonomo di Barcellona

Sede amministrativa del porto barcellonese (www.flickr.com)

Partendo da plaça de Catalunya e percorrendo la Rambla fino al fondo si raggiunge il porto di Barcellona e qui, attraversata il Passeig de Colom, si arriva (sulla sinistra) alla sede amministrativa del porto cittadino, edificio che ha avuto a che fare con la storia del FC Barcelona. Nato col nome di Mundial Palace al numero 6 di Plaça Portal de la Pau, il palazzo venne costruito tra il 1903 e il 1907. Disegnato dall'ingegnere Juli Valdés, all'epoca vice direttore del porto cittadino, l'edificio ha uno stile eclettico con quattro torri poste ad ogni vertice. Nei primi anni di vita il palazzo venne utilizzato come hotel fino a quando, nel 1918, questo business lasciò il posto agli uffici portuali. Malgrado molte ristrutturazioni e i vari cambiamenti il palazzo è ancora oggi sede del Port Autònom de Barcelona. Nei primi decenni del XX secolo il palazzo ospitò anche un ristorante che, come il palazzo, si chiamava Mundial Palace e qui, il 17 maggio 1917, il Barça organizzò una cena sociale a cui parteciparono l'allora presidente Gaspar Rosés i Arùs e il fondatore del Club Joan Gamper.

La basilica della Mercè

www.barcelonarocks.com

Lasciandosi alle spalle il Palazzo del porto e il mare basta attraversare il Passeig de Colom e svoltare a destra nel Carrer Ample per raggiungere in 5 minuti Plaça de la Mercè con la sua splendida basilica. Costruita tra il 1765 e il 1775, la basilica della Mare de Déu de la Mercè si trova al numero 1 di Piazza della Mercè ed è dedicata alla Mare de Déu de la Mercè, dal 1867, co-patrona della città insieme a Santa Eulalia. Tra i devoti della Mercè, oltre a molti barcellonesi comuni, c'è anche il FC Barcelona personificato dai suoi giocatori, dirigenti e tifosi. Per questo quando il Barça o una delle sue sezioni vince un titolo, è usanzache visiti la basilica per offrirlo alla Vergine, una "liturgia" diventata ormai una tradizione fin dai primi anni di vita del Club fino ai giorni nostri. Il rituale si è ripetuto in diverse occasioni: nel 1952 per la vittoria della Liga, nel 1979 per quella della Coppa delle Coppe e nel 1985 per la vittoria del campionato dopo più di 10 anni di digiuno. Per importanza e tradizione la visita alla Mercè veniva fatta subito prima dell'ingresso trionfale in Piazza Sant Jaume.

Lo stemma del Barça a Santa Maria del Mar

Facciata di Santa Maria del Mar

Scendendo lungo la via Laietana (che scorre parallela alla Rambla sulla sinistra) ad un tratto si vede sulla sinistra una via diagonale che si allontana dalla via stessa. Questo "carrer" si chiama de l'Argenteria, è nel quartiere della Ribera,  e conduce alla splendida chiesa di Santa Maria del Mar, chiesa gotica costruita tra il 1329 e il 1383 e esempio purissimo di gotico catalano. La chiesa è stata da subito parte della storia marittima della città: era infatti il luogo sacro che tutti i marinai visitavano prima di imbarcarsi per i loro viaggi. Nel corso dei secoli la chiesa ha sofferto diversi "traumi", come l'incendio che nel 1379 ha distrutto parte delle volte, il terremoto che nel 1428 ha danneggiato l'nterno oltre a provocare una trentina di morti per finire con l'assalto di alcuni anarchici che nel 1936 (in piena guerra civile) saccheggiarono e bruciarono la chiesa. In questo ultimo episodio il fuoco, che bruciò per 11 giorni consecutivi, distrusse tutte le decorazioni interne,  l'altare barocco del 1782 e tutte le vetrate decorate dell'edificio ad eccezione del Giudizio Finale di Severì Desmanes all'epoca in fase di riparazione. A due anni da questo disastro la Generalitat de Catalunya dispose di sostituire tutte le vetrate distrutte con delle nuove vetrate e di ricollocare al suo posto la vetrata del Giudizio Finale. Tra le vetrate ricollocate dopo l'incendio ce n'é una che presenta, nella parte bassa, un piccolo scudo del Barça; nel momento del restauro molte famiglie benestanti, imprese e realtà cittadine finanziarono i lavori alla chiesa. Tra questi mecenati ci fu anche il FC Barcelona che pagò il ricollocamento di una delle vetrate: da allora lo stemma del Club con i colori blu e granata è visibile anche all'esterno della chiesa, al numero 6 del carrer Sombrerers.

 

Particolare (ciutat-de-sio.blogspot.com1)

Il Fossar de les Moreres

Uscendo dalla Chiesa di Santa Maria del Mar e svoltando immediatamente a sinistra ci si imbatte nella piazza "Fossar de Les Moreres". Sulla facciata dell'edificvio che si trova di fronte alla navata destra della chiesa c'è una targa che riporta questa scritta:

 

"Al fossar de les moreres
no s'hi enterra cap traïdor;
fins perdent nostres banderes
serà l'urna de l'honor".

 

Questi versi di Frederic Soler Pitarrasono parte del memoriale creato a ricordo delle vittime dell'Assedio di Barcellona (1713/14) che pose fine alla indipendenza catalana al termine della Guerra di Successione spagnola. Sotto il pavimento di questa piazza vennero sotterrati in una fossa comune i cadaveri di molti difensori della città morti durante l'assedio. Di fronte alla targa si erge un grande braciere che, installato nel 2001, è sempre acceso per ricordare i difensori di Barcellona caduti per la libertà. Il rapporto del FC Barcelona con questo spazio risale all'inizio del XX secolo: a partire dagli anni '20 il Club decise di prendere parte a diverse attività e campagne realizzate in favore del catalanismo a cominciare dalla offerta floreale fatta ogni anno in occasione dell'11 settembre, data simbolo del ricordo della libertà perduta nel 1714.

Nel 1923 la delegazione barcelonista guidata dal presidente Enric Cardona, subì gli effetti di una carica della polizia nel momento in cui presentava il proprio omaggio ai martiri del 1714: il presidente blaugrana e vari dirigenti rimasero feriti.

Ancora oggi, ogni 11 settembre la piazza di fronte a Santa Maria del Mar accoglie numerosi eventi legati a quella che è ormai famosa come la Diada Nacional de Catalunya: il Barça partecipa alla Diada inviando una delegazione formata da dirigenti e giocatori che presentano la propria offerta al monumento di Rafael Casanova situato all'incrocio tra il carrer Alì Bei e la ronda Sant Pere. Di fronte alla statua sono i capitani della squadra di calcio e delle altre sezioni sportive a depositare ai piedi del monumento uno stemma del Barça composto interamente di fiori. 

Il "Fossar de les Moreres" con, sullo sfondo, la Chiesa di Santa Maria del Mar

Lo stadio del Montjuic

Per raggiungere la collina del Montjuic ci sono almeno tre possibilità: 1) prendere da Piazza di Spagna il bus n°150 direzione Castello del Montjuic (ma lo stesso tragitto si può fare a piedi in una ventina di minuti); 2) prendere il bus turistico (carissimo!); 3) prendere la metro L2 o L3, scendere alla fermata vicina alle spiagge per poi prendere la teleferica che in meno di 10 minuti porta a destinazione.

 

Costruito su progetto di Pere Domènech i Roura, figlio del famoso architetto Lluis Domènech i Montaner, lo stadio del Montjuic deve il suo nome alla collina barcellonese su cui è stato edificato e inaugurato nel 1929. Oggi è dedicato al politico catalano Lluis Companys. L'impianto nel corso dei decenni ha ospitato diversi eventi sportivi come incontri di boxe, gare di atletica e, ovviamente partite di calcio come le amichevoli che negli anni '40 il Grande Torino ha affrontato vincendo contro una selezione di giocatori catalani. Durante la guerra civile spagnola (1936/39) lo stadio viene ancora utilizzato per vari eventi tra ui una partita del Barça giocata il 13 dicembre 1936 contro l'Espanyol e durata solamente 45' in base agli accordi presi tra i due club. Nel 1957, in piena dittatura franchista, lo stadio del Montjuic ospita una inedita finale di Coppa di Spagna tra Barça ed Espanyol e termina con la vittoria dei blaugrana per 1 a 0. Nei decenni anni successivi lo stadio viene in pratica abbandonato fino a quando la città di Barcellona ottiene di poter organizzare i giochi olimpici del 1992: l'impianto viene così ristrutturato nel 1989 quando viene inaugurato per un galà di atletica leggera. Molti anni dopo i giochi, nel 2001, lo stadio cessa di chiamarsi "olimpico" per diventare Lluis Companys, in omaggio al presidente della Generalitat de Catalunya fucilato dai fascisti proprio sulla collina del Montjuic nel 1940.

Nell'agosto 1996 si è tenuta al Monjuic l'ultima edizione con semifinali del Trofeo Gamper. In quell'occasione il Barça ha superato in semifinale (2-0) il San Lorenzo argentino e ha battuto l'Inter in finale col punteggio di 2 a 1.

Can Culleretes

La famosa insegna del locale (foto da commons.wikimedia.org)

Lasciandosi alle spalle il teatro del Liceu (che si trova sulla Rambla) basta imboccare il carrer de la Boqueria e svoltare alla seconda via a destra, carrer Quintana n°5, per trovarsi di fronte al locale più storico di tutta Barcellona.

Questo locale, fondato nel 1786, vanta il titolo di ristorante più antico di Barcellona e di secondo più antico di tutta la Spagna. Il nome è dovuto alla scarsità di cucchiaini di metallo presenti nel ristorante, fondamentali per mangiare le specialità della casa: crema catalana, xocolata e mel i matò. La leggenda narra che fin dalla fondazione del Can Culleretes i cucchiani scarseggiavano e i camerieri facessero continuamente la spola tra sala e cucina gridando a chi lavorava nel retro: "Noies, culleretes!" (ragazze, i cucchiani). A partire dal 1900 Can Culleretes, pur passando di mano in tre occasioni, è diventato meta frequentata da artisti, musicisti, politici e scrittori. Al di là di queste curiosità il ristorante è degno di attenzione anche dal punto di vista blaugrana dato che qui, nei primi decenni del XX secolo, i tifosi culé, che prima si radunavano al ristorante "Casa Roman" oggi scomparso, si incontravano per parlare del Barça. In seguito avrebbero poi cambiato luogo di incontro in favore del ristrorante della Estaciò França, di proprietà della famiglia Regàs, che già avevo legato il proprio nome a Can Culleretes.

7 porte: il ristorante "del Barça"

Facciata del "7 Portes"

Arrivati al fondo della Rambla di fronte alla statua dedicata a Colombo, è possibile raggiungere (con una passeggiata di 10 minuti in direzione Estaciò França) un locale che ha avuto un certo peso nella storia del Barça. Situato al numero 14 del passeig d'Isabel II, il ristorante 7 Porte aprì i battenti nel 1836 grazie alla volontà di Josep Cuyàs. Inizialmente il locale era un bar e si chiamava "Caffé della Minerva" e solo a cinque anni dall'apertura, dunque nel 1841, si convertì alla ristorazione cambiando anche il suo nome per quello attuale. All'epoca della sua apertura il locale era all'avanguardia poichè si trovava nel primo edificio della città ad essere dotato di acqua corrente ed illuminazione a gas; all'interno le sale erano arredate con specchi, marmi e i clienti potevano anche intrattenersi giocando a biliardo. Durante i primi decenni del XX secolo, contemporaneamente all'esplosione del fenomeno "futbol", nelle sale del ristorante divennero normali conversazioni su questo argomento e a queste partecipavano spesso proprio giocatori del Barça come: Josep Escolà, Vicenç Piera, Paulino Alcantara, Josep Samitier e Lluis Tudò. In queste sale si realizzarono trattative che portarono a cessioni o acquisti di alcuni giocatori e sempre qui nacque l'Agrupaciò d'Antics Jugadors del Barça (cioè l'associazione di ex giocatori del Barça). Di fatto il ristorante divenne la sede non ufficiale di questi veterani del Club a partire dal 1946.

La fontana di Canaletes

La fontana di Canaletes

La font de Canaletes (in italiano: fontana di Canaletes) è una fontana che dà il nome alla parte più alta della Rambla, praticamente a ridosso di Plaça de Catalunya, e tale tratto è detto Rambla de Canaletes. Il nome deriva da una fontana del XVI secolo, caratterizzata da una serie di piccoli canali che permettevano all'acqua di defluire e che ancora oggi danno il dome alla fontana/abbeveratoio.

Secondo una leggenda i visitatori della città che bevono l'acqua di questa fontana sono destinati a farvi ritorno cosicchè tutti quelli che amano Barcellona o che hanno motivi per farvi ritorno bevono come per una forma di superstizione.

Da tempo immemore i tifosi del Barça si incontrano davanti a questa fontana per celebrare le vittorie della squadra (anche se effettivamente oggi accade un po meno). Questa tradizione affonda le sue radici al 1930, quando i tifosi del Barça si recavano davanti alla fontana di Canaletes poichè, proprio lì di fronte, si trovava la redazione di un giornale cittadino chiamato "La Rambla" che, alla fine di ogni partita del Barcellona, comunicava agli astanti il risultato scrivendolo su una lavagna e appendendo la lavagna all'esterno di modo che tutti potessero saperlo.

Gimnasio Soler: tutto inizia da qui...

Il Gimnas Soler. Foto da www.blaugranas.com

L'edificio che vedete nella foto in bianco e nero si trovava nel carrer Pintor Fortuny 17-19 e, a fine XIX secolo, ospitava il Gimnnás Soler, frequentato da un cittadino svizzero che si chiamava Hans Gamper e lì si fondò il 29 novembre del 1899 il F.C. Barcelona.Alla riunione di fondazione parteciparono Walter Wild (primo presidente), Lluis d'Ossò (segretario), Bartomeu Terrades (tesoriere), Hans Gamper (capitano della squadra), Otto Kunzle, Otto Maier, Enric Ducal, Pere Cabot, Carles Pujol, Josep Llobet, John Parsons e William Parsons. in una riunione successiva vennero scelti il blu e il granata come colori sociali (clicca qui per sapere come mai), lo stemma della città di Barcellona divenne simbolo del Club e venne fissata la quota dei soci: due pesetas.

Il Gimnnás Soler, proprietà di Manuel Soler, era uno dei luoghi di ritrovi più frequentati da tutti gli sportsman di Barcellona, catalani e non. Hans (poi diventato Joan) Gamper era assiduo frequentatore del "ginnasio" esattamente come molti suoi amici che, in quegli anni, iniziavano a praticare il gioco del "football" e per questo motivo chiese al signor Soler di poter convertire il ginnasio nella sala riunioni del neonato FC Barcelona. Il numero dei partecipanti aumentò tanto e talmente velocemente che presto i soci fondatori del Barça dovettero cercare un altro locale per radunarsi: dunque il Gimnnás Soler fu il primo locale del Club ma non la prima sede dal momento che questa coincideva con la casa di Walter Wild, primo presidente.

Con il passare degli anni l'edificio conobbe usi e proprietari diversi ma in occasione del 75° compleanno del Barça (1974), i dirigenti e il presidente Agustì Montal vollero ricordare uno dei luoghi più importanti nella storia del Barcellona e pose una lapide a ricordo della fondazione. Nel gennaio del 1992 la lapide venne ritirata e portata al Museo e l'emblematico edificio venne abbattuto per far posto a una costruzione più moderna e funzionale.

Recentemente è stata nuovamente posta una lapide a ricordo dell'esatto luogo di fondazione del Barça: si trova nel carrer montjuic del Carme, ovvero il prosieguo del carrer Portaferrissa al di là della Rambla. Per trovarlo basta seguire la Rambla partendo da Plaça de Catalunya, girare alla terza via a destra nel carrer del Pintor Fortuny per poi prendere la seconda a sinistra.

Targa commemorativa all'angol tra i carrer Pintor Fortuny e Montjuic del Carme.

I dintorni del Camp Nou: Les Corts

Via intitolata a Joan Gamper di fronte al vecchio stadio "Les Corts"

Il distretto di Les Corts è uno dei principali della capitale catalana. Si trova nella zona ovest della città al confine con i distretti di Sarrià-Sant Gervasi, l'Eixample e Sants-Montjuic; il moderno distretto di Les Corts è nato a partire dall'antico comune di Les Corts de Sarriá, staccatosi da Sarrià nel 1836 e poi annesso a Barcellona nel 1897. Originariamente diviso in dieci quartieri (tra cui Camp Vell, Can Batllori, Can Sol de Baix, Centre, Can Bacardí, La Mercè, Pedralbes, Sant Ramon e Zona Universitària) nel 2007 il Comune di Barcellona ha riorganizzato il distretto, suddividendolo in 3 quartieri,(Les Corts, Sant Ramon-Maternitat e Pedralbes).

 

Il distretto di Les Corts è al centro della storia del Barça a partire dal 19 febbraio del 1922, giorno in cui si svolse la cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo stadio blaugrana: "Les Corts". Questo stadio sarebbe stato utilizzato fino al 1957 quando, dopo vari ampliamenti, venne abbandonato per un nuovo stadio appunto chiamato Nou (cioè nuovo) Camp.

Immagine che ritrae Camp Nou e Les Corts (immagine ricavata da http://barcelonaaldetalle.blogspot.com.es/2010/07/estadio-de-les-corts.html)

Per vedere due pezzi di storia viva del Club basta prendere la linea verde della metro barcellonese e scendere alla fermata "Les Corts". L'uscita di questa fermata si affaccia su una grande via urbana chiamata Travessera de Les Corts: procedendo in direzione opposta al Camp Nou è necessario proseguire dritto fino a Carrer Numancia, via perpendicolare rispetto a Travessera. Proprio all'angolo tra queste due vie sorge da più di 40 anni un grande palazzo bianco con, al piano terreno, un bar aperto da più di 25 anni. Subito a fianco all'entrata una targa ricorda che un tempo, al posto di questo edificio, c'era "Les Corts", lo stadio del FC Barcellona che, in occasione del suo 75° anniversario (1974) ha voluto ricordare il suo vecchio stadio. Degna di nota è anche la targa della via che inizia esattamente di fronte al bar e che scorre parallela al Carrer Numancia: è il carrer Joan Gamper, via che sorge esattamente di fronte a dove un tempo si trovava lo stadio fortemente voluto dal fondatore (prima foto in alto a sinistra).

Targa ricordo del "Les Corts" agli angoli tra Travessera e Numancia

Carrer Josep Samitier

Immagine ricavata da Google Maps

Josep Samitier è uno dei pochi giocatori del Barça che ha l'onore di  vedersi dedicare una delle vie della città. Il Carrer Josep Samitier si trova nella "Zona Universitaria" , tra la via del Doctor Maranon e il carrer Baldiri Reixac, a due passi dal Mini Estadi. Si tratta di una stradina stretta che collega il campus dell'università alla zona degli impianti sportivi del FC Barcelona. Il famoso giocatore, morto nel maggio del 1972, divide l'onore di vedersi dedicata una via cittadina con altre eccellenti, leggendarie figure del Barça come Ladislao Kubala, Josep Sunyol e Ricardo Zamora. Un ruolo chiave per arrivare alla assegnazione di una via a "Sami" lo ha avuto l'associazione Forum Samitier, nata nel 1990 per favorire il dibattito sullo sport e sul FC Barcelona, allora presieduta da Jaume Llauradò, adoperatosi per ottenere questo risultato presso il comune di Barcellona. Alla fine, il 16 settembre 1993 il carrer Josep Samitier venne inaugurato officialmente. All'atto presenziarono il sindaco della città, Pasqual Maragall, il presidente del Barça Josep Lluís Núñez e Jaume Llauradò. Tra i presenti c'era anche Valentina Soler, vedova di Samitier, diversi ex giocatori del Barça e Alfredo di Stefano, amico personale di Samitier.

Passatge Ricard Zamora

Altra via, in questo caso un "passaggio", dedicata ad un ex giocatore blaugrana è il passatge Ricard Zamora, portiere più forte di Spagna e forse d'Europa tra gli anni '30 e '40. Il passaggio è una piazzetta facilmente raggiungibile dalla fermata della linea verde della metro barcellonese "Maria Cristina", cioè la stessa che si prende per raggiungere il Camp Nou. Usciti dalla metro è sufficiente imboccare la diagonal in direzione opposta al Camp Nou finchè non si raggiunge (sulla sinistra) la Gran Via Carles III; imboccata la Gran Via bisogna proseguire fino alla rotonda con l'avinguda Sarrià. A questo punto si gira a destra e svoltando alla seconda a sinistra si arriva alla piazzetta dedicata a Zamora. La piazzetta sorge nel cuore del quartiere Sarrià, vicino a dove un tempo sorgeva lo stadio espanyolista poi distrutto negli anni '90. Zamora, pur autore di 3 importanti stagioni in maglia blaugrana è soprattutto una icona dell'Espanyol, squadra in cui ha realizzato la trafila nelle giovanili a partire dai 16 anni fino a giocare in prima squadra per un totale di ben 11 anni (contro i 3 in maglia blaugrana). Ancora oggi in sua memoria, il portiere meno battuto della stagione della Liga viene premiato con un trofeo che porta il suo nome.

Miniestadi: il Camp Nou in miniatura

Immagine da www.worldstadiumdatabase.com

Poco dopo la sua elezione a presidente (1978) Josep Lluís Núñez decise di costruire uno stadio in grado di ospitare tutte le partite delle categorie inferiori del FC Barcelona evitando così gli spostamenti sui campi di squadre vicine come il Sant Andreu. Nove mesi dopo l'inizio dei lavori, nel settembre 1982, ci fu l'inaugurazione del "Miniestadi", secondo campo del Club situato al numero 38 del carrer del Cardinale Reig: qui negli ultimi 30 anni il Barça B (che precedentemente ha avuto i nomi di Barça Athletic e Barça C) ha giocato tutte le sue partite casalinghe. I lavori di costruzione dell'impianto costarono 270 milioni di pesetas e i fondi vennero ricavati dal denaro avanzato dai lavori di ampliamento del Camp Nou fatta anch'essa nel 1982: il Miniestadi ha una superficie di 15.000 metri quadrati con un campo lungo 103 metri e largo 63 e le gradinate possono ospitare 15.276 spettatori. Il battesimo ufficiale del "Mini" (come lo chiamano tutti i culé) si tenne con una amichevole giocata il 23 settembre 1982 tra due formazioni di giocatori blaugrana della prima squadra e delle giovanili. Quella notte giocò anche Diego Armando Maradona, arrivato due mesi prima dal Boca Juniors, e sostituito a pochi minuti dal fischio finale da un appena quattordicenne Guillermo Amor.  A partire dalla sua inaugurazione il Mini ha ospitato avvenimenti d'ogni tipo: concerti di Queen, David Bowie ed Elton John, allenamenti della prima squadra a porte aperte, trasmissioni di finali europee su maxi schermo, ecc.

Il cimitero di Les Corts

Il cimitero di Les Corts con, sullo sfondo, il Mini estadi.(foto da www.gesdi.com)

Alle spalle del Mini estadi del FC Barcelona si trova il cimitero di Les Corts, municipio autonomo fino al 1836 e da quell'anno quartiere barcellonese. Divenuto parte della città Les Corts andò incontro ad un grande processo di urbanizzazione e ad una notevole espansione demografica: di questa trasformazione fece parte la costruzione della parrocchia di Santa Maria del Remei e dell'annesso cimitero inaugurato ufficialmente nel 1897 ma in uso già dal 1845. La costruzione del cimitero ancora oggi tradisce una grande influenza liberty, stile artistico in auge in tutta la Barcellona di quegli anni. Ad oggi vi sono al cimitero di Les Corts 28.399 sepolture ripartite in otto zone distinte; in mezzo alle migliaia di sepolcri presenti ve ne sono alcuni dedicati a giocatori del Barça, stelle del calibro di Paulino Alcantara, Josep Samitier, César Rodriguez, Ladislau Kubala, Urruti e il difensore uruguagio Julio Cesar Benitez. Questo cimitero è famoso anche perchè negli anni della sua vicepresidenza (1978-2000) , Joan Gaspart era solito abbandonare la loggia del Camp Nou per andarvi a passeggiare quando le partite casalinghe lo agitavano più della norma. Era la sua maniera di calmare i nervi: fare quattro passi tra i defunti.

Plaça Sant Jaume

La Generalitat de Catalunya

Plaça Sant Jaume (Giacomo in italiano) è il cuore politico/amministrativo di Barcellona ed è una delle piazze più antiche e importanti della capitale catalana, raggiungibile a piedi dalla Rambla in soli 2 minuti. La piazza si trova dove in epoca romana c'erano il cardo e il decumano della antica Barcino, queste erano le principali vie della città a partire dalle quali venne edificato il resto dello spazio urbano: qui si trovavano il foro e il tempio di Augusto. Il nome attuale della piazza deriva dalla parrocchia di Sant Jaume che vi sorgeva in età medievale fino all'abbattimento, effettuato nel 1823, per fare spazioad una nuova, ampia strada, il carrer de Ferran (che oggi taglia la piazza in due). Oggi sulla piazza sorgono due importanti palazzi: l'Ajuntament (municipio cittadino) e il Palau de la Generalitat, sede del governo regionale.

Per tutti i tifosi del Barça questa, fino a pochi anni fa, era la piazza dei festeggiamenti, il primo luogo dove ritrovarsi quando si vince qualcosa di importante; purtroppo negli ultimi anni, in seguito alla conquista di qualche trofeo importante, la squadra ha sempre effettuato il giro della città su pullman scoperto per poi concludere i festeggiamenti al Camp Nou. Questa piazza però rimane un posto speciale per i tifosi (soprattutto più anziani).

Plaça Sant Jaume, 21 maggio 1992: accolti da un bagno di folla, i giocatori esibiscono la nostra prima Coppa Campioni

Camp Nou: museo Josep Lluís Núñez

Lapide a ricordo della apertura del museo il 24 settembre 1984

Fondato nel 1984 dall'allora presidente Josep Lluís Núñez, il museo del F.C. Barcelona è quello più visitato di tutta la Catalogna in virtù dei suoi quasi più di 2.000.000 di visitatori annui. Dopo l'apertura il museo ha subito molti ammodernamenti e migliorie e ad oggi è senz'altro un museo all'avanguardia perchè è molto multimediale tuttavia ha perso un po della magia dei primi anni quando maggiore era lo spazio dedicato ai "ferri del mestiere": scarpe bullonate di inizio '900, maglie antiche di tutte le epoche, cimeli, ecc. 

La visita al museo inizia con una sala d'ingresso dove si alternano parte multimediale (per un buon 60%) e qualche oggetto d'antan (soprattutto trofei vinti e materiale tecnico) che fanno ripercorrere al visitatore la storia del Club dal 1899 ai giorni nostri.

Prima pietra posata per la costruzione del "Les Corts"

Nella seconda sala, alle spalle di quella precedente, ci sono alcuni dei pezzi forti del museo: le 4 Champions League vinte, la prima pietra posata per la costruzione dello stadio "Les Corts" e un ricco spazio dedicato a Kubala, prima stella blaugrana della storia, con una serie di oggetti appartenuti al giocatore. Alle spalle dell'ambiente appena attraversato si apre una terza sala, formata da diversi pannelli "digitali" che, una volta azionati, mostrano la grandezza sociale del Barcellona, radicato in tutto il mondo grazie ai suoi soci ed ai suoi club: i pannelli mostrano infatti paese per paese la geografia di tutti i club di tifosi blaugrana così come quella dei soci. La sala offre poi un riconoscimento a tutti i giocatori del Club vincitori del pallone d'oro con una parete che ricorda l'anno di conquista del trofeo nonchè uno spazio conclusivo dedicato ai 4 palloni d'oro vinti da Leo Messi. primo calciatore capace di una simile impresa.

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