Esiste un posto speciale, un quartiere particolarissimo in un contesto, una città, già di per sè non banale come Amburgo, città importante del nord della Germania
famosa per il suo porto, i suoi commerci, il bellissimo municipio e il panino (l'Hamburger) che nato qui ha conquistato il mondo intero.
Ad Amburgo, da più di un secolo, si gioca anche a calcio e le massime rappresentanti del calcio amburghese sono il blasonato Hamburger SV e il più piccolo F.C. Sankt
Pauli, squadra che vive (come alcune altre in tutta Europa) grazie al sostegno dei propri soci/proprietari. Tra queste due compagini non potrebbero esserci più differenze: l'Amburgo, malgrado le
difficoltà degli ultimi tempi, fa parte della crema del calcio teutonico; il Sankt Pauli invece è la classica piccola realtà locale che, solo con molto sforzo e molti sacrifici, può entrare a far
parte della Bundes Liga, massima serie del calcio in Germania.
Malgrado questa premessa non certo ottimale la società del quartiere di Amburgo nelle ultime stagioni è diventata una realtà "kult" a livello mondiale, vuoi per il
già summenzionato meccanismo dei soci, vuoi perchè da quelle parti essere del Sankt Pauli vuol dire essere di sinistra e viceversa, e comuque perchè malgrado gli scarni risultati ogni domenica (o
sabato) al Millerntor Stadion ci sono 30mila persone a incitare i giocatori in maglia biancomarrone. Merito del modello tedesco – la Bundes ha un indice di riempimento superiore al 92%, contro il 55%
italiano – ma anche dei milioni di persone rapite dal mito Sankt Pauli. All’ingresso in campo dei giocatori, salutato dalle note di “Hells Bells” degli AC/DC, sugli spalti si mescolano striscioni
bianco-marroni a vessilli con il Jolly Roger (bandiera simbolo di ribellione e tipica della tifoseria amburghese), ma non di rado si vedono anche le bandiere iridate della pace. L’impegno politico
dei sostenitori, dichiaratamente antifascisti, pacifisti, pro Lgbt (sono la prima squadra di calcio tedesca ad aver avuto un presidente dichiaratamente omosessuale) e contro il sistema, ha origine
negli anni ’80, quando ad Amburgo si scatenano grandi lotte operaie.
Qui infatti nasce il mito di un quartiere storico, ma non per questo poco "vivo" e capace di schierarsi contro la decisione del governo tedesco di riqualificare il
quartiere svuotando le case popolari (un tempo abitate dai marinai) per darle alla borghesia.
Le proteste dei lavoratori trovano valvole di sfogo e di aggregazione importanti nei pub, nei centri sociali e, ovviamente, nello
stadio. Il Sankt Pauli, povero e poco vincente in confronto ai cugini borghesi dell’Hamburger Sport-Verein, semplicemente Amburgo Sv, vincitori tra l’altro di una Champions League (ai danni della
Juventus), si consacra come squadra del popolo. E dopo la vittoria della classe operaia, che costringe i capitalisti a rivedere i progetti immobiliari, tutta Europa guarda a quel quartiere un tempo
di marinai, prostitute e criminali come a un esempio di lotta al sistema. Queste poche righe bastano già a far capire che il Sank Pauli non è uno "Spezia di Germania" ma è una realtà con storia e
valori ben solidi, non legata alle vittorie ma ad uno stile di vita; è la squadra dei semplici, dei portuali, delle signorine che lavorano nei club a luci rosse...