Lo Stadium di Torino

Il gigantesco Stadium di Torino: nella foto risulta evidenta sulla destra l'ingresso "nobile" all'impianto

Nello stadium di Torino la Pro Vercelli conquistò il suo sesto scudetto superando nella finale nazionale del 24 luglio 1921 il Pisa.

 

Le bianche casacche arrivarono alla partitissima di Torino dopo una stagione non facile, non tanto per qualche pareggio di troppo sia nel girone di qualificazione piemontese, sia in quello "interregionale nord", ma soprattutto per la prematura scomparsa di uno dei propri giovani giocatori: quell'Aldo Milano, Milano III per distinguerlo dai fratelli Giuseppe, Felice e Remigio, che a soli 25 anni era già stato campione d'Italia per ben due volte.

Il gol della vittoria bicciolana fu realizzato al 65' da Rampini II che non potè fare a meno di dedicare la sua rete, ma più ancora il campionato, all'amico e compagno Aldo.

 

 

Stadium di Torino 24/7/1921

Pro Vercelli - PIsa=2-1

PRO VERCELLI: Curti, Rosetta, Bossola IV, Ara, Parodi, Perino, Ceria, Rampini II, Gay, Ardissone, Borello.

PISA: Gianni II, Bartoletti, Giuntoli, Gnerucci, Tornabuoni, Viale, Sbrana, Merciai, Corsetti, Colombari e Pera.

Arbitro: Olivari.

Marcatori: 44' Ceria (P), 47' Sbrana su rig.  (PI), 65' Rampini II.

 

Nato nel quartiere della Crocetta di Torino nell'area tra corso Duca degli Abruzzi - via Montevecchio - Corso Einaudi - Corso Castelfidardo, venne costruito in occasione dell'Esposizione Internazionale di Torino del 1911, svoltasi al parco del Valentino in occasione dei primi cinquant'anni dell'Unità d'Italia. L'impianto venne realizzato dalla S.A.E.S., Società Anonima Esercizio Stadium, sorgeva in un'area attigua a quella della piazza d'armi dell'epoca e grazie al progetto dell'architetto Ballatore di Rosana lo stadio nacque con una serie di primati: oltre ad essere il primo in assoluto del capoluogo piemontese, fu anche il primo in Italia ad essere costruito in cemento armato nonchè dotato di illuminazione elettrica.

Venne utilizzato prevalentemente per uso sportivo ma ospitò anche spettacoli di vario tipo, concorsi militari e venne scelto (1913) per ospitare il set del film "In hoc signo vinces" per il quale il regista Nino Oxilia utilizzò come comparse molti operai in sciopero, non senza che la cosa generasse tensioni sociali.

A pochi mesi dalla sua nascita la struttura mostrò tutta la sua inadeguatezza, essenzialmente dovuta a problemi strutturali e di scarsa visibilità; ciò non ostante il comune volle comprarlo dalla S.A.E.S. nel 1930 salvo poi pentirsene nel giro di pochi anni quando decise di abbandonare lo Stadium in maniera definitiva (decisione che portò poi all'abbattimento dell'impianto nel 1946). Sulla medesima area nel giro di sei anni vennero poi costruiti gli edifici dell'istituto tecnico Sommeiller, del liceo scientifico Galileo Ferraris e della Facoltà di Ingegneria del Politecnico.

Stampa | Mappa del sito
museo@bianchecasacche.eu